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Padel Club, il futuro è solo nelle mani dei giovani

Il circolo padovano ha organizzato il primo torneo Fit Under 14. E’ lo specchio della loro filosofia rivolta a valorizzare il movimento dei più piccoli

“Il futuro del paddle è nei bambini: con e per loro loro ci giochiamo davvero il futuro per questo sport”. Sono parole misurate e ben scandite quelle pronunciate al telefono da Marco Benetton, presidente del neonato circolo Padel Club di Limena in provincia di Padova, quando ci presenta il primo torneo FIT di paddle under 14 organizzato dal suo club. Lui, come del resto gli uomini dello staff di cui si è circondato a partire dal settembre del 2015, quando ha inaugurato i tre campi sotto una struttura in legno lamellare, è uno strenuo sostenitore del movimento giovanile.

Non è un segreto: oggi il movimento italiano poggia principalmente sugli over 40-45; pochissimi gli under 30 e ancora di meno i teenager. Se il padel sarà uno sport destinato a crescere nella prossima decade e a raggiungere così i livelli di diffusione della Spagna, sarà nelle nuove generazioni che bisognerà investire.

E di questo si è fatto carico anche il circolo Padel Club che oggi conta un vivaio di una ventina di bambini fra i 7 e gli 11 anni

bambini14mag 2.JPG“Un grande passo in avanti – ci spiega il maestro Luca Scalari – se pensate che a giocare l’anno scorso era una decina”. Un numero di iscritti importante e alcuni di loro da quest’anno prenderanno parte alla squadra agonistica. “Per questi piccoli giocatori in erba – racconta il maestro federale – prevediamo sedute di allenamento particolari, basate su attività ludiche e prestazionali”. Per due volte a settimana perfezioneranno gli aspetti tecnico-tattici, cureranno la preparazione atletica, cresceranno in campo divertendosi grazie a esercizi ludici mirati e si sfideranno in match.

Se il credo del Padel Club è rivolto ai padelisti del domani, non deve allora sorprendere che il primo torneo Fit under 14 sia stato organizzato proprio da loro. Un modo per alimentare, se non addirittura spingere, un movimento agonistico riservato ai più piccoli. A scendere in campo saranno in tutto una ventina di giocatori in erba. “Il più grande dispiacere – ci racconta il maestro Luca Scalari – è che il nostro invito non sia stato accolto da altri circoli per cui l’evento si è trasformato, in sostanza, in un torneo sociale”. “Il problema – gli fa eco il presidente dell’associazione – è che oggi i club attenti ai più piccoli si contano sulle dita di una mano”. Entrambi sanno che la Federtennis ha iniziato a lavorare in tale direzione e il loro augurio è che presto possa prender vita un circuito dedicato agli Under per far crescere un importante vivaio italiano.

centri estivi padel club.jpg“I problemi che oggi dobbiamo affrontare – attacca il maestro – sono legati al mondo dell’insegnamento: esistono ancora moltissimi pregiudizi intorno a questo sport, pochi maestri ne riconoscono le qualità ritenendolo una disciplina di Serie B, ostacolano o non incentivano i piccoli a praticarlo insieme o al posto del tennis”. Eppure, ribatte Scalari, “il paddle può essere propedeutico anche allo stesso tennis curando le volée, la velocità d’esecuzione dei colpi e i movimenti”.

L’invito a una più stretta collaborazione e lungimiranza è rivolto a club e a maestri. Sintetizzabile nel più classico “L’unione fa la forza”, il progetto deve quasi necessariamente coinvolgere anche Comuni e scuole. Perché il paddle porta in grembo tutti quei valori propri di ogni sport.  

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