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Come diventare istruttore di padel? Ecco le tre mosse per essere un professionista sui campi

Oggi le modalità di accesso alla professione sono aumentate grazie agli accordi fra la Federtennis e alcune associazioni sportive come l’MSP. Tre step da superare per ambire al titolo di maestro nazionale

Per chi volesse saltare dall’altra parte della “barricata” e, da giocatore, divenire istruttore di padel trasferendo le proprie conoscenze a neofiti e appassionati. O, semplicemente, per chi desiderasse approfondire aspetti di tecnica e tattica con i maestri nazionali della Federtennis, si aprono molteplici scenari.

Grazie alla collaborazione fra il Comitato Padel della Fit e alcune associazioni sportive come, fra tutte, l’MSP, diventare oggi istruttore di padel è più pratico.

L’Istituto Roberto Lombardi, a cui la Federazione Italiana Tennis ha demandato la formazione e l’aggiornamento dei maestri negli sport di racchetta, organizza ogni anno corsi per conquistare la qualifica di istruttore di primo grado, secondo o maestro nazionale. Affianco all’istituto lavorano alcune associazioni sportive che, da affiliate, contribuiscono alla formazione dei nuovi coach

Istruttore di primo grado

Il primo passo da compiere per la carriera di maestro è l’iscrizione a uno dei corsi strutturati per il conseguimento della qualifica di istruttore di primo grado. Parteciparvi è abbastanza semplice: non è richiesta alcuna dote particolare se non l’essere maggiorenne e l’ottima conoscenza del regolamento di padel. L’Istituto Lombardi pianifica generalmente dodici corsi all’anno fra Lazio, Lombardia, Sicilia, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Sardegna, Marche, Puglia, Liguria, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna. Alla fine della tre giorni di tirocinio, il candidato dovrà superare un esame finale: trenta domande per la parte teorica e, per quella pratica, la gestione del cesto per dimostrare la padronanza dei vari colpi come pallonetto, gioco di pareti, volee, bandeja...

La qualifica ha durata biennale e può essere  confermata per i bienni successivi tramite corsi di aggiornamento. Con i “galloni” sul petto, il neo istruttore potrà collaborare con colleghi di secondo grado, con maestri internazionali e con tecnici nazionali. Non può svolgere lezioni private ma corsi collettivi come scuole di padel; l’importante è che gli allievi non facciano parte della classifica federale.

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Istruttore di secondo grado

È il passo successivo e più complesso: per divenire istruttore di secondo grado bisogna innanzitutto aver compiuto vent’anni e aver lavorato almeno due anni sui campi da padel (è necessaria la certificazione rilasciata da associazioni sportive, club e enti con i quali si è collaborato). Qui entrano anche in gioco punti e tornei disputati perché il tirocinante dovrà essere almeno una terza categoria di padel o una seconda di tennis.

Al momento i corsi previsti sono cinque distribuiti fra Lazio, Abruzzo, Lombardia, Campania, Piemonte. Fari puntati sui quattro giorni di tirocinio perché il futuro istruttore dovrà apprendere i meccanismi per organizzare una lezione privata ed essere preparato dal punto di vista psicologico per gli allievi del domani, cercando il più possibile di venire incontro alle loro esigenze o desideri. Dalla gabbia dovranno uscire sempre felici, sorridenti e soddisfatti.

Una volta superato l’esame, ad aspettare l’allievo sarà un tirocinio federale organizzato a Castel di Sangro. Sarà messo a dura prova e, soltanto dopo essere “sopravvissuto”, potrà ricevere la qualifica di istruttore di secondo grado.

Conquistato l’ambito riconoscimento, potrà collaborare con un maestro o con un tecnico nazionale nei corsi di perfezionamento e specializzazione rivolti a giocatori che non siano in possesso di classifica federale superiore alla terza categoria; inoltre potrà svolgere lezioni individuali a padelisti con classifiche NC e quarta.

Maestro nazionale

È il supremo riconoscimento per un istruttore perché si diventa, almeno sulla carta, il “gota” del padel. Occorre però coltivare tale qualifica con un lavoro duro, continuo e costellato soprattutto da esperienze internazionali con viaggi, clinic e stage in Spagna o Argentina. Attualmente è stato previsto dalla Federazione un solo corso, in Lombardia, a cui possono accedere gli istruttori di secondo grado che siano almeno una seconda categoria. La durata dello stage è di una settimana con esame finale e tirocinio.

Durante le lezioni, tenute in larga parte da Gustavo Spector, si affrontano più nel dettaglio la tecnica, la gestione di gruppi e l’organizzazione di un torneo con dibattito sulle formule utilizzate fino a oggi.

 

 

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