“Dobbiamo avere ancora pazienza, ma il movimento del paddle sta crescendo anche tra i giovani e, nonostante il numero di praticanti sia ancora basso, le qualità espresse nel gioco sono davvero molto buone”. A parlare è un soddisfatto Gustavo Spector, maestro federale al Gardanella Sport Village di Milano.
Il commissario tecnico della nazionale maschile di padel non ha dubbi quando deve scattare la fotografia dei giocatori Under: “Rispetto a cinque anni fa, quando ho iniziato il progetto rivolto ai giovani padelisti in Italia, molto è cambiato: se prima non si riuscivano a organizzare tornei riservati a ciascuna categoria (ovvero U14, U16 e U18, ndr), oggi soffia un fresco vento di cambiamento: riusciamo infatti a promuovere competizioni sportive a tutti i livelli”.
Tanto più che oggi sono stati organizzati dalla Federazione Italiana Tennis due raduni dedicati proprio agli Under e ai quali si è unito Spector. Il prossimo raduno Under sarà nel weekend del 9-10 giugno al Padel Roma Club di via Due Ponti
In questi primi due appuntamenti i maestri e tecnici federali sono riusciti a tracciare un quadro molto positivo del livello di gioco espresso dai padelisti in erba, come ci ha raccontato lo stesso allenatore italo-argentino: “Fra gli U18 abbiamo già individuato due ragazzi, uno di Milano e uno di Torino, che si sono messi in mostra ai raduni”. Ma anche fra gli U14 e U16 ci sono valide promesse per il gioco del paddle italiano.
Che il futuro di uno sport dipenda dai giovani e dalla capacità di promuovere e fare rete intorno ai più piccoli, non è assolutamente un segreto. Tutte le Federazioni sportive ne sono pienamente consapevoli. Ciò che invece va capito, e quindi valorizzato, è il come, ovvero la ricetta per espandere la disciplina lungo tutto lo stivale.
Potendo contare sul supporto dei maestri affiliati alla GS Padel Academy da lui stesso fondata, Gustavo Spector ha individuato e delineato tre fasi per avvicinare i giovani al gioco del paddle e far sviluppare così la rete. “Il primo step deve necessariamente passare attraverso la promozione e la divulgazione di questo sport a tutti i livelli”, spiega il giocatore e coach. “Promozione che deve avvenire a livello di circolo, maestro e, soprattutto, attraverso l’input della Fit”.
A praticarlo oggi, ne conviene Spector, sono tutti figli di padelisti appassionati o che già ne sono entrati in contatto. “Alimentare il movimento vuol dire innanzitutto lavorare su di loro attraverso il passaparola e la creazione di centri specifici per la promozione e l’insegnamento”. “Perché – ha concluso l’italo-argentino – siamo noi in primo luogo che ci dobbiamo aprire alle famiglie, facendo leva sui genitori e sul loro coinvolgimento. D’altronde, che male c’è a fare anche partitelle in famiglia?”.
Si dovrebbe approfittare dei buoni rapporti con la Spagna e della vicinanza geografica fra i due Paesi per formare un gruppo di giovani atleti da portare nella penisola iberica. “Qui – ha precisato Gustavo Spector – capirebbero davvero cosa significa giocare a paddle”. Questo sarebbe il secondo passaggio fondamentale del progetto di sviluppo del gioco del paddle in Italia pensato dal coach.
Al quale farebbe subito seguito l’avviamento di una relazione ancora più stabile e proficua fra il Belpaese e la Spagna: “Tramite clinic specifiche e dal carattere più internazionale oppure tramite il coinvolgimento costante e diretto dei cugini spagnoli si potrebbero ideare e promuovere tante attività rivolte ai padelisti del domani”.
“Fin da subito ho cercato di coinvolgere i ragazzi e le ragazze facendo conoscere loro il mondo del paddle”, ci ha spiegato il coach della Nazionale che poi ha continuato: “Oggi seguo molti U18 fra Milano, Torino e Alessandria”. Non sono mancati gli elogi per due circoli che hanno fin da subito investito sui più piccoli. Si tratta del Padel Club di Limena e del Monviso Sporting Club, con cui collabora lo stesso Gustavo: “Faccio i complimenti allo staff del Monviso perché finora ha svolto un ottimo lavoro, realizzando un progetto a medio-lungo periodo che sta dando i suoi frutti avvicinando tanti Under a questa entusiasmante e socializzante disciplina sportiva”.
Il messaggio finale che Gustavo Spector vorrebbe lanciare, forte della sua lunga esperienza nel mondo del tennis e del paddle sia da giocatore sia da allenatore, è rivolto a tutti i player del settore: “Vorrei invitare ogni circolo, ogni maestro e ogni operatore ad avere pazienza, a dar corpo e a insistere nell’ideazione di un progetto indirizzato ai giovani e alle famiglie: arriverà il tempo in cui potremo vedere tanti ragazzi scendere nella gabbia e alimentare così il mondo del paddle anche qui da noi, proprio come è avvenuto in Spagna”. E intanto l’Italia degli Under si preparerà al Mondiale juniores in programma a Malaga a partire dal 17 ottobre, di cui Superpaddle vi darà come sempre aggiornamenti.