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Italia e paddle, sará  la Sicilia la terza potenza?

Il terreno è pronto per una vera e importante rivoluzione: cresce esponenzialmente il numero di giocatori, piovono richieste di preventivi per nuovi campi da paddle e grazie a Superpaddle Vibor-A sbarca in Sicilia con tre punti vendita. Ma in pentola bolle molto altro

Il movimento del padel è in grande fermento. Questa volta, però, non parliamo di Roma, Romagna o di Nord Italia. È la Sicilia a promettere nei prossimi mesi grandi novità. Noi per primi ce ne siamo accorti: tornati in ufficio dalle ferie e acceso il computer, sulla nostra casella mail sono piovute tantissime richieste di preventivi per l’installazione di nuovi campi da paddle. Campi che si andranno ad aggiungere alle strutture già attive tra Catania, Siracusa, Agrigento e Palermo.

Ma non solo: questa “silenziosa” espansione, infatti, si sta accompagnando al crescente numero di praticanti, ai nuovi progetti che il Comitato Paddle della Fit ha in mente di realizzare su tutto il territorio regionale e, come ciliegina sulla torta, all’esponenziale richiesta di racchette Vibor-A.

IMG-20170902-WA0014.jpgL’aumento della domanda ha spinto il proprietario della catena di negozi sportivi Top Spin, Ettore Scalisi Campocci, a contattare Superpaddle per allestire tre Vibor-A point a Catania, Siracusa, Ragusa e prossimamente Palermo. Il consiglio è arrivato dall’amico e collega Luigi Sortino, afecionado alla Vibor-A Bamboo (cercala nel nostro configuratore per scoprirne le caratteristiche) con piatto di forma rotonda con la quale ha vinto, tra gli altri, la passata edizione degli Assoluti regionali in Sicilia.

“Per Vibor-A la nostra terra può essere un mercato allettante e interessante – ci racconta al telefono Sortino – perché il marchio è sinonimo di qualità, affidabilità, longevità e i suoi modelli sono adatti a ogni tipologia di giocatore, dal neofita al professionista”.

IMG-20170902-WA0026.jpgAttualmente nei negozi della Top Spin si trova la collezione delle top di gamma come Black Mamba, Yarara o King Cobra. Prossimamente – ed è questa l’intenzione del management – “vorremmo lanciare anche le racchette Ares: siamo sicuri che avrebbero un grandissimo successo”.

Nei circoli siciliani, dunque, c’è grande fermento. Attuale punto di riferimento per il paddle è il Mas Sport Center di Catania. Il gestore dei due campi, Sergio Salmeri, ha lavorato in questi due anni alacremente: stage, tornei amatoriali, sociali e federali, attività varie legate alla creazione e alimentazione di un movimento solido e assiduo. A spanne ci confida che dall’apertura, avvenuta a ottobre 2015, la rete di padelisti è cresciuta del 200%. Un ottimo risultato che lo ha spinto a programmare la costruzione di due nuovi campi all’aperto e, se il trend si confermasse in continua crescita, l’aggiunta di altri due al coperto per ospitare una tappa del World Padel Tour. E in quest’ottica le relazioni con la Superpaddle diventerebbero nodali in quanto la società romana è l’interlocutore privilegiato per l’organizzazione di eventi targati WPT sul territorio italiano.

agrigento.jpgSpostandoci di parecchi chilometri oltre Siracusa, dove sono presenti cinque campi da padel, troviamo il Tennis Club Città dei Templi di Agrigento. Qui Alessandro Platania è riuscito a vincere un bando comunale per la promozione dello sport e ha deciso l’installazione di una struttura outdoor. Anche lui, come Salmeri, è molto attivo in ottica promozione: partecipazione al Padel Day, organizzazione di tornei sociali con più di 80 iscritti e di Open federali. A differenza di altri circoli, Platania può vantare “un grande seguito femminile e giovanile: sul mio campo da padel si divertono tanti Under 16 che, a partire proprio da settembre, coinvolgerò in corsi specifici di paddle”.

Chi si sta impegnando tanto per la crescita del movimento è Antonio Amore, delegato Fit per la Sicilia. “Il mio primo impegno – ci spiega il giocatore e maestro federale – è quello di creare un circuito di tornei che coinvolgano la IV e III categoria: come è avvenuto in passato per il tennis, infatti, sono le due categorie fondamento di questi due bellissimi sport”. “Ora ogni impedimento al loro lancio è stato rimosso grazie all’apertura di nuovi campi da paddle e avvertiamo un importante cambio di rotta che sta già coinvolgendo tutti noi”, conclude Amore.

Schermata 2017-09-07 alle 21.19.19.pngMa gli impegni federali per la Sicilia non si concludono qui. E Antonio Amore ha le idee molto chiare: “Prima di tutto vorremmo coinvolgere i giocatori amatoriali a prender parte ai tornei federali; in secondo luogo – e tutti gli attori protagonisti del movimento si sono trovati d’accordo – vorremmo lanciare un circuito di tornei regionali da disputare nei vari circoli così da smuovere le acque e far conoscere altre realtà attive nel paddle; infine dedicheremo grande attenzione ai più piccoli e ai teenager”.

In quest’ultimo caso l’intenzione è la creazione di una scuola di paddle a loro riservata e portarli un domani a competere sui più importanti parterre nazionali e internazionali. “Così che anche la Sicilia possa dare il suo contributo nella formazione di future generazioni”.

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