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CT Piceno, dal terremoto alla rinascita. La novità? Il padel

Nelle Marche sono ancora pochi i club che hanno deciso di investire nel padel. Il presidente della struttura ascolana, però, è convinto che presto ci sarà una sterzata decisiva: un cambiamento di tendenza che partirà dal tennis e coinvolgerà anche lo sport delle “palas”

l rumore assordante delle strutture che si sbriciolano sotto gli occhi impauriti di cittadini impotenti. Una slavina che inghiotte 29 vite in un hotel a Rigopiano. La terra trema una, due, tre, quattro volte con violenza mettendo in ginocchio il territorio fra Lazio, Marche e Abruzzo già provato dalle abbonanti nevicate dei giorni precedenti. In quella lunga mattinata di mercoledì 18 gennaio 2017 il Centro Italia è di fronte, ancora una volta, all’emergenza terremoto dopo il devastante sciame sismico registrato a ottobre.

 

Quel giorno se lo ricorda bene Nazario Scarpetti, il presidente del Circolo Tennis Piceno che, sotto la sua dirigenza, ha visto gran parte della struttura andare in frantumi: un capannone di 1.200 mq è crollato portandosi via due campi da tennis, spogliatoi e palestra. Ma da quella tragedia, che ha colpito anche il mondo dello sport, si sono rialzati e mese dopo mese, tassello dopo tassello, stanno gettando le basi per il suo rilancio.

 

ct piceno.jpg“A parte il calcio, che qui in provincia è assai popolare e il più praticato, come club abbiamo preferito da sempre investire nel tennis”, ci racconta per telefono il presidente Nazario Scarpetti poco prima di imbarcarsi per Malaga. Per lui e altri tre amici sarà un weekend all’insegna del padel: quattro ore al giorno passate sui campi della città spagnola fra clinic e tornei. “Poiché da noi è ancora poco conosciuto e c’è tanta voglia di crescere, abbiamo deciso di organizzare questo viaggio: sarà anche un’ottima occasione per conoscere qualche maestro o giocatore da far venire da noi per stage”.

Dalle macerie ha preso vita il progetto di un “nuovo” CT Piceno. Supportata dall’amministrazione comunale, la dirigenza ha deciso di rimescolare le carte ampliando la propria offerta degli sport di racchetta. Saranno così realizzati due campi da tennis al coperto (che andranno ad affiancare i sette esistenti) e uno indoor da padel perché, come spiega il presidente, “uno solo, per giunta outdoor, non è sufficiente: in quest’anno e mezzo abbiamo riscontrato tanto gradimento; le condizioni meteorologiche avverse, poi, ci hanno fatto propendere per una struttura al coperto”. Struttura che, secondo cronoprogramma, dovrebbe vedere la luce a ottobre. 

coppe.jpgIn un quadro più ampio non va sottovalutato l’impatto positivo del movimento grazie ad altre città delle Marche: San Benedetto del Tronto e Pesaro hanno investito molto nel padel, contribuendo, anche in maniera determinante, al suo sviluppo lungo la costa. Le località di mare, come abbiamo visto parlando della vicina Romagna, sono più aperte e disposte alla novità: molti padelisti provengono dalle file del beach tennis, sport estremamente diffuso in questo lembo di terra.

“Anche da noi il movimento è in crescita – tiene a sottolineare Scarpetti – e oggi contiamo una quarantina di aficionados”. “Ai più potrebbe sembrare un numero piccolo, ma due sono i fattori che ci incoraggiano a proseguire lungo questa strada: Ascoli non è una città di tradizione tennistica e, a causa del terremoto, abbiamo perso molte strutture”. Per questo i giovani fra i 16 e i 25 anni si sono spostati in altre città alla ricerca di maestri e campi, impoverendo, di fatto, il settore agonistico.

tennis1.jpg“Il nostro punto di forza sarà la nuova struttura, più accogliente e moderna: ingaggeremo maestri e palleggiatori per riportare i giovani e gli agonisti al Circolo Tennis Piceno”. Un risultato che sarà reso possibile anche grazie al padel, “uno sport appassionante, dinamico e socializzante”. Rispetto al tennis, inoltre, è facilmente accessibile a tutti: pochissime ore di lezione o di palleggio e subito ci si diverte con gli amici.

BLACK_MAMBAED_NEUTRO_FRONT.jpgChe la dirigenza punti molto sulla qualità, lo si intuisce anche dalla scelta di abbracciare il marchio Vibor-A di cui la Superpadel è dealer ufficiale per l’Italia. “Le loro racchette sono eccellenti dal punto di vista di fabbricazione e di gioco, vere top nel vasto panorama delle palas in carbonio”. La più richiesta? Per Scarpetti non ci sono dubbi: “La Black Mamba Liquid è il giusto bilanciamento fra potenza e controllo”.

Per i giocatori del CT Piceno sarà un anno ricco di eventi legati al padel. Prima di riagganciare il telefono e salire sull’aereo per Malaga, il presidente ci lascia con una promessa: “Animeremo il club con tante iniziative ludiche e sportive: tornei, clinic, iscrizione ai campionati federali e viaggi in Spagna alla corte di re e regine del padel”. E il suo viaggio ha tanto il sapore di avanscoperta.

 

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