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Tattica, come trasformare la difesa in attacco?

Supportati dall’esperienza dei maestri italiani e World Padel Tour, scopriamo insieme quali scelte prendere per uscire indenni dal gioco aggressivo dei nostri avversari. Pallonetto o passante?

padel globo.jpgQuante volte ci siamo trovati in situazioni di gioco complesse senza soluzioni a portata di mano? E quante, invece, le volte in cui siamo stati schiacciati alla parete di fondo dai nostri avversari senza apparenti vie di scampo? E quanti, infine, i tentativi di approccio al colpo giusto per invertire le situazioni di gioco, avendo a disposizione però pochissimo tempo? Tentativi che, magari, sono andati a vuoto per la pressione, l’insicurezza o la scarsa preparazione.

 

In fase difensiva abbiamo davanti a noi due strade da percorrere: o tirando un lob, oppure scegliendo fra un passante o una chiquita. Alto versus basso, per intenderci. Scopriamo insieme i casi in cui preferire l’uno o l’altro

 

Nella lezione con il nostro Andrea Serami abbiamo visto come il globo (per dirla alla spagnola) sia prettamente offensivo nel padel a differenza del tennis. Questo perché è sfruttato dai giocatori per guadagnare la rete, posizione chiave da cui controllare meglio lo scambio e imporre il proprio ritmo. Ma può essere anche difensivo e in questo caso utile per trarci d’impaccio. Unica raccomandazione: rispetto alla credenza comune, eseguire un perfetto pallonetto richiede molta tecnica e, soprattutto, una palla “comoda” in ricezione. E per questo, nonostante sia il più popolare, non sempre rappresenta l’opzione migliore. 

Tecnica Andrea Serami ci svela i segreti del globoMa quando scegliere una soluzione rispetto all’altra? Ovvero pallonetto contro passante? Generalmente i coach del World Padel Tour consigliano quest’ultimo quando la palla è difficile da giocare (perché, magari, ben piazzata) oppure quando arriva forte e tesa. Il rischio è, infatti, di rispondere con un pallonetto troppo corto e di facile lettura, il che permetterà ai nostri avversari di chiudere il punto con uno spettacolare “Per tre” o “Per quattro”.

Nel caso invece di un palla lenta, abbastanza alta o che, toccata la parete di fondo, rimbalzi docile a una certa altezza, allora sì che potremo rifugiarci in un temibile globo. Tenete a mente i segreti per la perfetta esecuzione così come consigliato dal nostro Serami.

carusi_chiquita_0432.JPGA condizionare le nostre scelte è anche la posizione sul campo da padel. Vicino al fondo, in quella che i tecnici chiamano la “zona di pericolo”, è preferibile assestare un colpo preciso e ben piazzato come la chiquita (spiegata dal nostro Nicola Carusi). Se, invece, siamo piazzati vicino alla linea di fondo, un buon globo ci permetterà di ribaltare le carte sul tavolo. 

Dobbiamo infine evitare un errore grossolano e assai frequente: essere pigri sulle gambe aspettando il rimbalzo della palla contro il vetro senza seguirne la traiettoria fino in fondo. La lontananza del corpo dalla palla e, quindi, il punto d’impatto più complesso da centrare, ci porterà a eseguire un colpo poco preciso. Ghiotta occasione per i nostri avversari che si troveranno, così, “praterie sconfinate” dove assestare la chiusura del punto.

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