Ideale per sorprendere l’avversario in un’azione di contrattacco, la chiquita è un colpo abbastanza popolare nel padel la cui esecuzione, però, è tutt’altro che semplice. Più vogliamo crescere nel gioco e ampliare il ventaglio di soluzioni per uscire da situazioni complesse, più frecce a disposizione del nostro arco dovremo avere. E la chiquita sarà proprio un “dardo avvelenato” nelle vostre mani.
“La chiquita rientra fra le nostre opzioni in fase di contrattacco – spiega Nicola Carusi, maestro della Superpadel e giocatore Vibor-A con la sua Black Mamba Edition – e consiste nel giocare una palla corta, morbida, fra la rete e i nostri avversari”
“Di norma – prosegue l’istruttore – è un colpo che si gioca a metà campo, anche se non è raro vederlo da fondo”. Diverse sono le modalità di esecuzione. Di sicuro è un colpo efficace ma altamente rischioso e difficile da eseguire. “È spesso usato dai professionisti quando vogliono riprendere in mano le redini dello scambio, quando trovano difficoltà a uscire dal fondo perché i nostri avversari sono bravi a giocare le volée a rete o, infine, quando notiamo una buona distanza fra la posizione degli altri giocatori e la rete”.
L’ESECUZIONE
A differenza di tanti altri colpi, la chiquita richiede massima precisione e controllo della palla. Se abbiamo appreso grazie alle altre lezioni dei maestri Superpadel che in questo sport non conta tanto la forza quanto la capacità di costruire il punto tramite colpi precisi e studiati, allora capiremo più facilmente come eseguire la chiquita. Una soluzione adatta a forzare l’errore di chi ci sta di fronte. “Più che nella propria tecnica – confida Nicola Carusi – dobbiamo confidare nella tattica: solo così potremo sfruttare al meglio i benefici della chiquita”.
In generale sono tre le modalità di esecuzione della chiquita che richiedono, comunque, grande flessibilità delle gambe e massima delicatezza di esecuzione con il braccio.
Effetto liftato: come nel caso del top-spin, cercheremo di lanciare la palla ai piedi dell’avversario con una traiettoria morbida.
Senza effetto: L’esecuzione è più semplice ma dobbiamo prestare grande attenzione al punto d’impatto per una corretta esecuzione. La testa della racchetta sarà perpendicolare al manto sintetico del campo da padel, l’impatto con la palla sarà perciò piatto: dovremo superare la rete, sfiorando il net ed evitando di tracciare una traiettoria facilmente leggibile dall’avversario.
Effetto tagliato: Con il piatto della racchetta in posizione obliqua rispetto al campo, colpiamo la palla così da tagliare l’effetto. Direzioniamo il colpo verso i piedi dell’avversario: la palla, che dovrà cascare subito dopo la rete, tenderà a non rimbalzare, costringendo gli avversari a un “miracolo” per rimetterla in gioco.
Come accennato prima, per rendere la chiquita estremamente efficace più che alla tecnica dobbiamo far affidamento sulla tattica. “Ovvero dobbiamo capire quando ricorrerle”, sottolinea Nicola Carusi.
“La prima situazione consigliata è quando notiamo che gli avversari sono lontani dalla rete e sono molto bravi a rispondere ai nostri pallonetti”, spiega il giocatore della Vibor-A. Che continua: “Un’altra situazione ghiotta per giocare la chiquita è quando ci accorgiamo che l’avversario, pur trovandosi a rete, è troppo accentrato, scoprendo l’angolo vicino alla parete”.
Se ci dovessimo trovare di fronte una coppia ostica, una via di fuga potrebbe essere di giocare una palla molto vicina alla rete facendole disegnare una traiettoria verso i piedi dell’avversario. Mettendoli in difficoltà, potremo conquistare la rete.