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Padel, tre consigli per la costruzione del punto

A differenza di tanti altri sport, tra cui anche il tennis, nel padel non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla fretta e dall’impazienza. Lo scambio può durare anche tanti minuti durante i quali dovremo creare le condizioni per il vincente

Ma che faticaccia fare punto! E quanto durano gli scambi! Sono questi i pensieri più comuni per chi gioca a padel o ha già un po’ di dimestichezza con questo sport. A differenza di suo cugino “il tennis”, all’interno della gabbia il palleggio fra le coppie avversarie è molto più lungo e per vincere bisogna tessere una rete di tatticismi e strategismi meticolosa e ragionata. I padelisti sono circondati da pareti che “rimettono in gioco la palla” anche quando si è convinti di aver chiuso il punto. Quante volte ci siamo ritrovati a esultare prima ancora di aver effettivamente vinto lo scambio per un recupero miracoloso dell’avversario?

 

Anche a livello amatoriale, dunque, il padel ha bisogno di studio e preparazione non solo fisica ma anche tattica. Se non si curassero ambedue gli aspetti, difficilmente potremo raggiungere risultati soddisfacenti, finendo per perdere anche i match sulla carta più abbordabili.

 

Per capire bene come costruire un punto nel padel, possiamo dividere il gioco in tre fasi.

Tecnica la volee i segreti per una perfetta esecuzione1)    A dare l’avvio allo scambio è il servizio che ci consente di arrivare a rete per eseguire una volee, una bandeja o uno smash e prendere così il controllo del palleggio fin dal primo tocco. Non bisogna cadere nella tentazione di cercare subito un vincente: la fretta è sempre cattiva consigliera perché potrebbe indurci all’errore. Il rischio deve essere sempre contenuto e, naturalmente, dipende dalla padronanza della nostra tecnica. Cerchiamo di chiudere il punto solo quando gli avversari rispondono con un pallonetto corto, sicuri di non sparare la palla contro il vetro.

 

foro2016.JPG2)    La seconda fase è dedicata al palleggio fra le coppie che dovranno, colpo dopo colpo, creare i presupposti per il vincente. La posizione di vantaggio è data dal controllo sullo scambio, più facile dalla posizione a rete. Questa fase può durare anche molti minuti per cui non bisogna avere fretta. Nel pre-partita i padelisti più accorti avranno già definito una strategia di massima che, però, può essere stravolta nel corso della partita. Cercate di cogliere i punti deboli degli avversari così da impostare meglio la tattica.

 

3)    Arriverà il momento propizio in cui potremo portare a casa il punto. Dovremo pertanto leggere l’errore fatale commesso dall’altra coppia (un pallonetto corto, il mal posizionamento in campo, l’eccessiva vicinanza alla parete di fondo) per assestare il vincente.

 

bruno1.JPGDall’esperienza dei maestri spagnoli derivano alcune considerazioni finali. Innanzitutto non è detto che tutti i punti passino per le tre fasi. Esistono padelisti molto offensivi che tenteranno di accorciare gli scambi. Il padel, come il tennis, richiede grandissima concentrazione e spirito di adattamento. In quest’ottica diventano fondamentali il controllo delle emozioni e l’utilizzo della ragione: per battere un giocatore più potente non dovremo affidarci alla potenza; allo stesso modo un avversario poco falloso non dovrà indurci a cercare il rischio a tutti i costi

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