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Europei di padel, fatiche ed emozioni: la parola ai giocatori

A una settimana dalla conclusione del torneo, vogliamo rivivere l’intensa giornata di finali attraverso la voce di chi è stato protagonista in campo e fuori, regalando all’Italia un piccolo grande sogno

DSC_0318.JPGUna settimana fa l’Italia del padel viveva il suo sogno con la città di Roma in festa: essere incoronata campione d’Europa nel maschile dopo una finale combattuta, equilibrata e dall’esito incerto.

Un sogno che hanno vissuto a metà anche le ragazze di Marcela Ferrari, arrivate a giocarsi il titolo contro una Francia ostica e solida ma che, alla fine, è sfuggito di mano.

 

Dopo aver raccontato e analizzato il cammino degli azzurri, ora vogliamo farvi rivivere quel giorno attraverso le parole di alcuni protagonisti che, nel maschile e nel femminile, si sono giocati l’Europeo fino all’ultimo punto.

 

 

DSC_0350.JPGLA PAROLA ALLE GIOCATRICI

Alla vigilia della finale contro la Francia erano molte le preoccupazioni del coach Marcela Ferrari. Superiori sulla carta e di grande esperienza, le francesi lo avevano dimostrato in tutta la manifestazione. Nell’Open due coppie avevano raggiunto le semifinali con la Collombon-Ginier a un passo dalla vittoria.

Nel primo match Valentina Tommasi ed Erika Zanchetta, superbe nei primi due set, perdono di misura contro le avversarie Melissa Martin e Amelie Feaugas. A quel punto si assottigliano le speranze azzurre per il titolo. Nel secondo incontro si rinnova la sfida Pappacena-Sussarello contro Collombon-Ginier. Le transalpine sconfiggono nuovamente le padrone di casa. Il terzo incontro, a questo punto, diviene ininfluente.

DSC_0352.JPGValentina Tommasi: È stata una bella Italia quella vista in campo. Siamo sempre state unite e vicine le une alle altre supportandoci nei momenti difficili. Abbiamo espresso il meglio di noi in campo e fuori. Per quanto riguarda la nostra finale in alcune fasi del match è mancata quell’aggressività e quella cattiveria che ci avevano contraddistinte fino a quel momento. È mancata la determinazione di chiudere la partita e siamo leggermente calate. Al terzo non siamo riuscite a risalire la china. Resta un po’ di amaro in bocca perché, se avessimo vinto, avremmo potuto giocarcela nel terzo incontro.  Sono molto contenta del gioco espresso in campo, mi sento molto migliorata. Per me questa esperienza è solo un punto di partenza. 

 

 

DSC_0170.JPGLA PAROLA AI GIOCATORI

In finale l’Italia piega la corazzata francese per 2 a 0. Stellari le prestazioni degli italiani Simone Cremona e Michele Bruno al fianco di German Tamame e Andres Britos. Nel primo match gli avversari, dopo aver perso il set 6/1, cambiano strategia bombardando il destro Cremona. Ma hanno fatto male i conti: il giocatore lombardo diviene un muro impenetrabile e, colpo dopo colpo, affonda la coppia Tison-Maigret. Un gigante in campo.

Il secondo incontro, decisivo per l’assegnazione del titolo europeo, è puro spettacolo. Michele Bruno, potente e offensivo, può contare sull’esperienza e solidità di Andres Britos. Dall’altra parte due lottatori: Jeremy Scatena è imprevedibile, intelligente e dallo smash facile. Il punteggio finale lo conferma: 6/4 - 6/7 - 7/5.

DSC_0248.JPGMichele Bruno: Sono entrato in campo molto determinato perché sapevo che dall’altra parte della rete c’era una coppia di grande esperienza. Il primo set è andato via bene, nel secondo avevamo la possibilità di chiudere l’incontro ma i francesi sono riusciti a fare un break decisivo. Siamo stati bravi a non perderci d’animo e a tenere alta la concentrazione nel terzo. E siamo stati premiati. In queste condizioni è difficile difendere, per di più sono votato a un gioco d’anticipo e da rete.

Sono contento per la mia prestazione e per aver contribuito a regalare l’Europeo all’Italia. Complimenti a tutto il team e al mio compagno Andres Britos che mi ha sempre sostenuto, soprattutto nei momenti più difficili e concitati. Non era facile smashare per l’umidità di vetri e palla: dovevo restare in attesa del momento giusto che arrivava raramente per la bravura di Scatena e del suo compagno. I nostri avversari, ricordiamolo, giocano stabilmente in Spagna e sanno come mettere in difficoltà l’altra coppia.

Per me l’Europeo ha significato molto, è un trampolino di lancio verso competizioni internazionali come il World Padel Tour. 

 

 

DSC_0420.JPGLA PAROLA AGLI ALLENATORI

Grande merito per questa bella e convincente Italia va ai due allenatori Gustavo Spector e Marcela Ferrari che tanto hanno trasmesso ai giocatori e al movimento del padel azzurro.

Gustavo Spector: Ho sempre creduto molto nei miei ragazzi. Prima di entrare in campo ho detto loro di non nascondersi perché abbiamo una squadra forte, solida. Credo molto nel lavoro che stiamo facendo insieme e nel percorso intrapreso. Me l’aspettavo? Sì, anche se avrei preferito vincere con più facilità. Ma fa parte di questo bellissimo sport che ha dimostrato a tutti quanto sia alto oggi il livello dei partecipanti.

Ho chiesto a Michele Bruno di cercare di più il colpo “per tre” perché l’avversario, Jeremy Scatena, è un furetto, molto bravo a saltare e giocare un contro-smash come abbiamo visto in diverse occasioni. L’ho sostenuto molto perché per lui si è stata la prima partita davvero importante e difficile da interpretare. Ha dalla sua un ampio margine di miglioramento sono molto contento che sia stato lui a fare il punto della vittoria.

DSC_0345.JPGMarcela Ferrari: Il livello delle ragazze è cresciuto molto, sono soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto insieme. Abbiamo raggiunto una finale meritata, giocata al meglio delle nostre capacità. Il domani è sicuramente roseo perché il movimento è vivo. Credo che dobbiamo fortificare l’esperienza internazionale partecipando a più tornei di spessore, come tappe del FIP o del World Padel Tour dove, tra l’altro, Giulia, Chiara e Carlotta hanno fatto molto bene. Consiglio a tutte di confrontarsi con padeliste più forti e provenienti da diversi Paesi.

 

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