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Chicco Leone, i consigli di un maestro per scegliere la racchetta

E intanto miete successi fra Serie A e tornei di paddle

Racchette con il piatto rotondo, a goccia o a diamante. Modelli con peso in testa oppure al centro. E ancora: esemplari più pesanti o più leggeri, con profili più o meno accentuati (e quindi con diverse quantità di carbonio iniettato nella struttura). E, non dimentichiamocene, accessori esteticamente più o meno accattivanti. Il mondo delle racchette da paddle è, a dispetto di quanto si possa pensare, tanto ricco quanto lo è quello del tennis.

Per orientarci e capire qualche aspetto in più sulla scelta della nostra racchetta abbiamo incontrato Francesco Leone, maestro federale al Roma Padel Club e attuale giocatore del Due Ponti. Circolo in testa nel proprio girone di Serie A

Quando lo raggiungiamo di mattina in quest’oasi verde di Roma, dove in pochi metri si concentrano tre importanti strutture dedicate al paddle (Due Ponti, Padel Roma Club e Flaminia Paddle) Francesco Leone e il suo collega Fabrizio Anticoli sono già da ore sui campi del Padel Roma Club a tenere lezioni private. In particolare Leone sta spiegando al suo allievo alcuni schemi di gioco al volo: prima volée e poi bandeja.

La sua racchetta è la Yarara della Vibor-A, scelta per le sue qualità di grande controllo e potenza. Doti confermate anche dalla campionessa italiana Sara Celata. Giocando con la Yarara ha vinto un importante torneo Open di doppio misto (era in coppia con Sandrine Testud). In finale, lo ricorda ancora sorridendo, ha superato il campione spagnolo Juan Lebrón, attuale numero 10 con il compagno Gaby Reca al World Padel Tour.

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Quindici anni fa ti sei avvicinato al paddle ed è stato subito amore. Oggi sei un maestro della FederTennis. Ma come si diventa istruttori di paddle?
Per diventare maestro devi avere particolari requisiti richiesti dalla Federazione. Il primo corso di paddle è abbastanza agevole da superare ma, ovviamente, devi possedere manualità e tutte quelle altre doti indispensabili per l’insegnamento. Non è detto infatti che un ottimo giocatore sia anche un bravo istruttore e viceversa. Questo perché devi capire come relazionarti con gli allievi e dir loro le stesse cose tenendo presente che ognuno ha un proprio carattere. Devi cercare allora una chiave di volta, fornendo magari degli esempi, per superare eventuali ostacoli che ha il giocatore. Se alla base ci sono passione per questo sport e voglia di trasmettere le proprie conoscenze ad altri, allora per me diviene anche fondamentale rimanere costantemente aggiornato. Come? Leggendo, guardando video tutorial e allenamenti o prendendo parte a clinic organizzate da maestri spagnoli o argentini.

Uno dei momenti importanti per un neofita è la corretta scelta della racchetta. Quali sono le variabili da tenere in considerazione?
È una questione estremamente soggettiva. A parte l’estetica, che sicuramente influisce, io consiglio sempre di testare le racchette. Nel mio caso bastano 3-4 minuti di palleggio per capire se è una racchetta giusta per le mie caratteristiche. Sono la sensazione e il rumore dell’impatto della palla a dovermi convincere. Entrarvi in sintonia è davvero questione di pochi minuti. Per i neofiti questi sono due aspetti difficili da valutare ma è questione di tempo: crescendo si diviene più esperti nel riconoscere quale racchetta valorizzi di più le proprie doti.

Quindi la prova di una racchetta diventa fondamentale.
Il giocatore la deve testare prima sui colpi che gli riescono meglio e capire se viene aiutato nella loro esecuzione. Parlando di paddle, il mio consiglio è di verificare subito se facilita il gioco al volo (volée e smash). Poi il giocatore si deve soffermare sugli altri colpi e vedere come reagisce. Non dimentichiamoci che il valore aggiunto di una racchetta tocca il 20%.

E quale potrebbe essere il tuo contributo?
Io posso spiegare all’allievo come il bilanciamento e il peso influiscano sul gioco. Dirgli se è più elastica, più rigida, se ha il peso in testa o al centro. Se è una persona che spinge molto la pallina, allora avrà bisogno di una racchetta rigida che gli garantisca maggior controllo. È una tipologia particolarmente adatta a chi gioca a sinistra. Se invece ha invece grande manualità, può optare per una più elastica.

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Quali sono i valori da tenere in considerazione?
Sicuramente il bilanciamento è il più importante insieme al peso. Una racchetta che pesa in testa avvantaggia le giocate al volo e i colpi dall’alto come lo smash perché richiedono meno tempo per spostare la racchetta. In questo sport la velocità d’esecuzione è tutto: per cui un modello particolarmente pesante e sbilanciato in testa può rendere la vita più difficile all’atleta. Generalmente chi sceglie questi modelli è un giocatore aggressivo, che sfrutta i colpi dall’alto e tendenzialmente che gioca a sinistra.

A proposito di allievi, chi pratica oggi il paddle ha dai 25 anni in su.
Esatto e questo è un “problema” perché manca quasi completamente la fascia dei teenager. I primi ad avvicinarsi sono stati tennisti o ex tennisti. Poi giocatori di 40-50 anni che, spinti dalla loro passione, stanno iscrivendo oggi i figli alle varie scuole di paddle. Giocatori forti fra i 20 e i 30 anni si contano sulle dita di una mano. I più forti sono over 40.

E le donne?
Vedo tantissime donne giocare e prendere lezioni. Vogliono migliorarsi e, soprattutto, sono molto agguerrite e competitive, forse anche più degli uomini. Però anche in questo caso parliamo di over 35. 

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