Al pari di tanti altri sport, anche una partita di paddle si prepara a tavolino. Tattica e strategia ne divengono parte integrante, se non in certi casi fondamentale. Perché se si è in grado di leggere un match alla perfezione e di imporre o (ri)adattare il proprio gioco alle diverse situazioni, si riuscirà a spuntarla anche contro avversari più bravi. Capire come scendere in campo, se giocare a sinistra o a destra, quando e come attaccare, sono soltanto alcuni aspetti che interesseranno i neofiti e giocatori di buon livello Ma anche chi proviene dal mondo del tennis – e in particolare del doppio – perché lì vigono “regole” e tattiche completamente differenti.
A dispensare consigli e qualche trucco su come interpretare una partita di paddle è stato Fabrizio Anticoli, maestro federale al Padel Roma Club e al Dabliu e vicecampione d’Italia 2016 con il circolo Le Molette.
Oltre a essere giocatore e maestro, aiuti la Superpaddle nella distribuzione della Vibor-a in Italia. Come mai hai scelto di sponsorizzare questa azienda spagnola?
Fra i tanti marchi di riferimento, ho ritenuto che Vibor-A rappresentasse il punto di riferimento per chi vuole materiale top di gamma. L’azienda spagnola è riconosciuta a tutti gli effetti trend maker di settore per abbigliamento e accessori di paddle, soprattutto per i suoi modelli di racchette in carbonio.
Com’è oggi il mercato italiano per la Vibor-A?
Molto buono. Sono andate molto bene le vendite di un modello in particolare, la Yarara Champ Edition. Anche le altre racchette sono vendute in modo “massiccio”.
Parliamo di tattica di gioco. Prima di scendere in campo la coppia deve decidere chi gioca a sinistra e chi a destra. Quali sono gli aspetti da considerare?
La metodologia di scelta si basa sulla natura fisica dei due giocatori e sull’efficacia dei colpi di chiusura. Perciò non considero le doti difensive, ovvero a fondo campo, ma quelle offensive, quindi a rete. Do per scontato il fatto che entrambi sappiano “giocare la parete di destra e di sinistra”. Dunque il giocatore di sinistra deve essere molto preparato fisicamente perché giocherà necessariamente più palline – quelle centrali se le troverà infatti sul dritto. Deve inoltre avere colpi di chiusura efficaci. L’atleta di destra, invece, deve essere un “regolarista”. Se poi un giocatore di destra è più forte del suo nuovo compagno, che magari predilige la sinistra, allora sarà preferibile far giocare il primo a sinistra.
Come si riesce a fare punto più agevolmente?
Conquistando e avendo il controllo della rete. Una scelta tattica che è molto più decisiva nel paddle rispetto al tennis. Perciò se gioco il servizio devo subito correre a rete (il famoso “Serve & Volley). Se invece sono di risposta cercherò in tutti i modi di rispedire indietro i miei avversari e prendere il controllo della rete. Il punto al 90% si fa dalla rete.
Prima di mettere in gioco la palla, conviene già preparare uno schema?
In realtà no perché il paddle, a differenza del tennis, è uno sport di situazioni da leggere. Perciò bisogna essere bravi e veloci a muoversi nel campo e a scegliere, in una frazione di secondo, la soluzione migliore per uscire da una situazione critica o per chiudere il punto. È tutto in funzione delle proprie doti e delle palle che ti propone il tuo avversario.
Un consiglio in attacco?
Quando si è a rete bisogna avere il pallino del gioco, non permettere agli avversari di avere il controllo dello scambio. Se ciò accadesse, vorrebbe dire che gli avversari sono nettamente più forti o che sta perdendo pressione la coppia a rete.
Come si può mettere in difficoltà l’avversario?
Bisogna giocare la palla bassa, “lavorata” e vicino alle pareti – meglio se sulla rete metallica.
E per uscire da una situazione critica?
Ricorrere al pallonetto o, come dicono gli spagnoli, al globo per rispedirli a fondo campo. Altrimenti giocare una palla bassa e arrotata così da metterli in difficoltà e indurli all’errore.
Qualche ultimo consiglio?
Ogni scelta è in funzione della bravura dell’avversario. Molti sostengono che a paddle bisogna evitare di giocare lo smash, ma è sbagliato: a volte con lo smash potrò metterli seriamente in difficoltà. Nel caso di uno smash forte conviene per “i difensori” fare qualche passo in avanti così da recuperarlo più facilmente e trasformare la sua potenza in un colpo d’attacco.
Uno scambio a paddle può arrivare a durare anche diversi minuti. Quale dovrebbe essere l’atteggiamento dei giocatori?
Non devono mai perdere la lucidità. Più lo scambio dura più le forze vengono a mancare e dunque l’ossigeno al cervello. Solo mantenendo la lucidità si può venir fuori da situazioni complicate.
Quali sono invece i segreti per una battuta perfetta?
La battuta perfetta, intesa come ricerca della ace, non esiste. È piuttosto lo strumento per mettere in gioco la palla e render la vita difficile all’avversario. Il mio consiglio è di variarla sempre per sorprendere l’avversario e non dargli la possibilità di rispondere sempre allo stesso modo. In battuta meglio dunque una palla bassa e tagliata.