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Gold Point, l’”addio ai vantaggi” che ha rivoluzionato i match WPT

Introdotta nel 2020 dal circuito World Padel Tour, la modifica al regolamento velocizzerà gli incontri e li renderà più dinamici. Ma c’è chi vede dietro tale scelta motivi “televisivi”: più partite, più audience.

Avevamo avuto un assaggio al Master di Marbella e poi, complice l’emergenza sanitaria globale da Covid-19, tutto si era fermato. Anche il dibattito intorno alla più importante novità di questo 2020, ovvero alla decisione del World Padel Tour di rivoluzionare il proprio regolamento con l’adozione del “Gold Point” o “golden point” per dirla all’italiana. Un dibattito che aveva infiammato fin da subito la stampa specializzata e gli addetti ai lavori già a partire da gennaio, quando fu annunciato dagli organizzatori del più importante circuito internazionale riservato ai professionisti del padel.

La modifica voluta dal WPT, che in una nota aveva sottolineato come essa fosse già presente all’interno del contratto firmato con i giocatori e dello statuto FIP, impatta “prepotentemente” sul punteggio e sulle scelte tattiche della coppia in ricezione: in ogni game sono stati eliminati i vantaggi così, sul 40 pari, toccherà a chi parte in difesa la scelta del lato di campo dove ricevere il servizio. E sarà un punto secco.

Per chi ama frequentare tornei sociali o amatoriali, nulla di nuovo sotto al sole: da sempre tantissimi circoli sportivi di padel hanno adottato il Gold Point (o “killer point”) per velocizzare le partite, snellire i tempi di attesa fra un match e l’altro, consentire all’organizzazione di rispettare i tempi del torneo soprattutto quando sono stra-affollati e i giorni a disposizione sono appena due se non uno solo.

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Molti, a questo punto, si sono domandati perché il World Padel Tour abbia deciso di rivoluzionare, di fatto, il punteggio e l’andamento del game. Un cambio di marcia che, già da qualche annetto, ha toccato il mondo del tennis e del doppio in particolar modo. Sul sito WPT si parla di rendere più dinamico il gioco e lo sviluppo delle partite. Giusto, se non fosse che alle spalle di una tale scelta molti abbiano ravvisato motivi “televisivi”: vista l’esplosione di pubblico raccolta dal circuito sui canali social come Youtube soprattutto in questi ultimi due anni e l’attenzione sempre più grande dei maggiori network spagnoli, l’accorciare i tempi degli incontri gioverebbe sicuramente al pubblico (sia a casa sia sugli spalti), ma anche alle televisioni che così potranno trasmettere più partite.

Anche all’interno della gabbia la soluzione del “Gold Point” (o “golden point”) finisce per incidere. In chiave tattica, per esempio, la coppia in ricezione potrebbe decidere di far rispondere al giocatore più in forma o più sicuro di sé, oppure a chi è in grado (meglio del compagno) di aprire lo scambio gettando le basi per una posizione di vantaggio. Certamente la pressione non sarebbe poca, soprattutto quando gli avversari si trovano a dover giocare punti decisivi per il set. Insieme alla tattica si rivoluzionerebbero anche la strategia e l’aspetto psicologico: se con i vantaggi ogni coppia sa di avere una “doppia” chance di vincere o perdere il gioco (cambierà l’atteggiamento in campo a seconda se ci si trova in svantaggio o vantaggio), ora con il “Gold Point” il punto sarà decisivo.

“All'inizio era un po' strano – spiega Carlotta Casali, numero 90 World Padel Tour – perché tutti da sempre, dai tempi del tennis, siamo abituati ai vantaggi; lo abbiamo vissuto come uno snaturamento del gioco. Però si capiscono le esigenze di abbreviare i tempi per la TV e tutto considerato mi pare una buona soluzione. Tra l'altro, quando ti abitui, è pure divertente sia da vedere che da giocare perché è un punto dal quale dipende tutto”.

 

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