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Dalla Romagna all’Emilia tutti pazzi per il padel

Che la Riviera romagnola sia un crogiolo di giocatori di padel ormai non è più una novità. Ma che anche l’Emilia si stia mobilitando per crescere in questo sport, è straordinario

red padel.jpgL’Emilia-Romagna si conferma la seconda potenza nel padel in termini di campi e movimento. Entrando nel cuore di questa vivace Regione, agli imprenditori romagnoli hanno risposto recentemente i colleghi emiliani che, nel giro di pochissimi mesi, hanno costruito e inaugurato tantissimi campi nelle province di Modena e Reggio Emilia. Un’analisi che, naturalmente, non tiene conto di Bologna, città simbolo del padel, dove all’inizio degli Anni ‘90 furono gettati i semi non soltanto dei primi campi da padel ma anche della prima “Federazione”. 

 

Che la Riviera romagnola sia un crogiolo di giocatori di padel ormai non è più una novità. Ma che anche l’Emilia si stia mobilitando per crescere in questo sport, è straordinario

 

Lorenzo CavallottiSe da una parte, quindi, tra Rimini, Riccione e Cesena continuano a sbocciare strutture e circoli sportivi legati a questa entusiasmante disciplina sportiva, come i nuovi campi del CT Cesenatico, dall’altra le città “dell’entroterra” si stanno aprendo, settimana dopo settimana, al padel alimentando un movimento che a oggi supera di gran lunga i 10mila praticanti.

La fase di start-up è la più tosta. Lo sa bene Lorenzo Cavallotti, maestro della Superpadel, che ha in gestione il campo del Centro Tennis Carpi. Un campo dal manto blu inaugurato qualche mese prima dei cugini del Red Padel Madonnina a Modena. “Iniziare una nuova attività è sempre difficile – spiega il maestro e giocatore Vibor-A con la sua Bamboo – soprattutto quando ci sentiamo isolati rispetto ad altre zone: per partecipare a tornei o eventi federali, per esempio, dobbiamo percorrere tantissimi chilometri”.

PHOTO-2018-07-17-20-43-01.jpgPer ovviare al problema, Lorenzo Cavallotti ha in mente una strategia ben rodata e di sicuro successo, come vi abbiamo documentato in occasione dell’apertura di altre strutture in Italia. “Ho degli amici maestri che gestiscono altri campi da padel tra Modena e Sassuolo: vorrei collaborare con loro per accrescere attività e numero di praticanti”. “Inoltre – continua l’istruttore federale – nei miei piani ci sono iscrizione di una squadra nel Campionato a squadre di Serie D e l’adesione al circuito Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti, ndr) che in questo fazzoletto di terra è molto sentito e partecipato”.

“Vengo dal mondo del tennis, che continuo a insegnare, ma credo fortemente nelle potenzialità del padel e nella rivoluzione culturale che lo accompagna: se i numeri tengono, come immagino, presto inaugureremo un altro campo da padel nel club e li copriremo in vista della stagione invernale”.

IMG_1598.JPGFine osservatore del movimento in Italia, soprattutto nella “sua cara” Emilia-Romagna, e pioniere del padel già negli Anni ’90, è Mauro Zanzi. “La Riviera romagnola, punto di ritrovo per moltissimi emiliani desiderosi di mare e relax, ha svolto il ruolo di apripista nella conoscenza del padel: lungo la costa sono tantissime le strutture e i ‘bagni’ con campi da padel annessi”. Per Zanzi, quindi, era soltanto questione di tempo prima che la febbre da padel contagiasse anche altre province. 

“È importante – avverte il pioniere italiano del padel – i gestori siano particolarmente attivi e propositivi perché il circolo funzioni e il movimento cresca”.

Superpadel siglato accordo con PaddleIt per una partnership da 110 e lodeIn quest’ottica gioca un ruolo fondamentale la Superpadel, global contractor del padel in Italia, in grado di offrire massimo supporto ai club sia in fase di avviamento sia in quella di consolidamento del proprio business. Attraverso attività e servizi mirati, la Superpadel sostiene l’attività di divulgazione del padel in tutta Italia: ne sono un esempio l’innovativa app PLAYPADEL, i tornei a marchio Vibor-A e Superpadel, gli eventi collaterali promossi e l’assistenza tecnica e ingegneristica alle strutture.

 

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